WhatsApp 338.222.06.38 Chiama Oggi segreteria{@}studiosalutebenessere.com

Mangiare biologico: ecco perché si dovrebbe effettuare il passaggio

Mangiare biologico non è così impegnativo come sembra. La semplice verità è che nel terreno biologico, ovvero non trattato con sostanze chimiche, le piante coltivate sono in grado di fare la differenza in termini di qualità dei nutrienti che offrono, annullando il potenziale tossico delle sostanze chimiche nocive. Si può parlare di colture biologiche solo quando vengono adottate le dovute precauzioni.

Facciamo un esempio: negli ultimi anni, il marketing prevale sulle sane abitudini alimentari. Con una propaganda persuasiva infatti, è possibile cambiare cosa le famiglie mettono giornalmente in tavola. Grande peso hanno i brand e le nuove mode, che diventano presto nuove abitudini. Per chiarire come il marketing possa essere influente, si può fare l’esempio del “Kamut”. Si tratta, in questo caso, di un marchio, un brand equivalente a un prodotto e non, come si potrebbe erroneamente pensare, una specie di grano. Questo esempio si porta per evidenziare quanto la moda e il marketing possano influenzare i nostri consumi e, a volte, persino le nostre convinzioni. Fortunatamente, nel caso del Kamut, abbiamo a disposizione un prodotto adatto al commercio e al consumo. Altra cosa, invece, è l’immpatto che si deve registrare sulla salute quando i prodotti che arrivano sulla nostra tavola sono frutto di lavorazioni intensive. Negli ultimi anni, il glifosato, uno degli erbicidi piú usati al mondo, si è dimostrato essere alla stregua di un vero e proprio veleno alimentare. Il suo uso, oltre ad inquinare anche le falde acquifere, è associabile ad una correlazione con malattie cancerogene. Slow Food, non a caso, lo ha definito il suo utilizzo una catastrofe ambientale ed ecologica.

Scegliere con cura cosa mettere nel piatto è un’operazione che diviene sempre più difficile ma, allo stesso tempo, necessaria.
La migliore opzione, e non solo in caso di particolari esigenze di salute, rimane quella di evitare il fai da te e servirsi di un bravo nutrizionista.

Back To Top